Da Kosuth a Kounellis, da Nunzio a Staccioli… L’arte ambientale di San Gimignano e Volterra attraverso gli scatti Rolleiflex della fotografa Carlotta Bertelli
Carlotta Bertelli Sulla soglia di un segno
20 scatti per raccontare prospettive d’arte dal cuore della Toscana, quelle incrociate dalla fotografa Carlotta Bertelli nel suo percorso tra San Gimignano e Volterra. 20 foto d’autore racchiuse nella mostra online “Sulla soglia di un segno” che potremo visitare da questo fine settimana sul sito http://exhibit.cultureattive.
L’inaugurazione, in forma virtuale, avrà luogo sabato 28 novembre alle ore 18.
Tra agosto e ottobre, Carlotta Bertelli ha percorso la strada “Volterrana”, unendo i comuni di San Gimignano e Volterra in un unico sguardo: quello della sua Rolleiflex.
Investigando e rileggendo le opere storiche di arte ambientale presenti sul territorio, ha creato un diario visivo dei “Luoghi di Esperienza” di Mauro Staccioli a Volterra, “La sedia davanti alla porta” di Joseph Kosuth, “Senza Titolo” di Jannis Kounellis, “Senza Titolo” di Nunzio, “La Meridiana” di Giulio Paolini a San Gimignano.
Spiega Carlotta Bertelli: “Un segno è una cosa che ne indica un’altra, ripeteva sempre la mia tanto cara prof d’italiano delle medie, insegnandoci a stare davanti alle cose – ad un testo, ad una storia, ad un volto – come davanti ad un Mistero. Il linguaggio non lo può dire, anzi io credo che il linguaggio quando è autentico più che a dire serva a mettersi in ascolto, a (so) stare in silenzio – sulla soglia di un segno.
Grazie a questo progetto ho scoperto che le terre di San Gimignano e Volterra sono costellate da segni che come lettere di un alfabeto muto le pongono in un dialogo continuo con il cielo – le mie fotografie non osano decifrarne il senso, sono solo il tentativo di fare eco a quel segreto che ho sentito facendomi sempre più vicina, loro sempre più grandi e io sempre più piccina, per poi fermarmi laddove oltre può andare solo il cuore”.
Modenese, classe 1988, Carlotta Bertelli si è formata a Milano, dove ha studiato fotografia e dove ha mosso i primi passi nel campo della moda, pubblicando sia in Italia, sia all’estero. Le sue immagini sono caratterizzate da una forte componente creativa, spesso ironica e giocosa, e un uso espressivo della luce. Ha fondato lo Studio Hamor insieme al marito Gianluca Guaitoli. Ha vissuto a Milano, Parigi, New York, Rio de Janeiro e San Paolo.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione Culture Attive ed è inserita nel progetto “Ritratti di Città – Per una narrazione contemporanea dell’arte ambientale” con il contributo della Regione Toscana, tramite il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, nell’ambito di Toscanaincontemporanea2020.