Festival di Sanremo: i cantanti che hanno vinto la kermesse ma sono spariti dai radar nel giro di pochi anni.

I quindici minuti di celebrità predetti da Andy Warhol possono arrivare in ogni momento, in ogni occasione, grazie a differenti spinte. Anche vincere il Festival di Sanremo, un successo che solitamente cambia la vita, può trasformarsi in un effimero quarto d’ora di fama internazionale, seguito poi da un baratro verso quell’underground tanto faticosamente lasciato. Se infatti dal palco dell’Ariston, specialmente negli ultimi anni, hanno trovato slancio artisti di grandissimo successo come i Maneskin, Mahmood, Emma, Marco Mengoni o Ermal Meta, è altrettanto vero che non mancano gli esempi di cantanti che ce l’hanno fatta sì, salvo poi finire nuovamente nel dimenticatoio (o quasi).

Senza considerare casi recenti e diversi, come quelli degli ‘Amici‘ Marco Carta e Valerio Scanu, ancora piuttosto famosi ma non sempre, e non solo, per ragioni musicali, o l’esempio di Povia, ostracizzato dalle sue stesse idee opinabili, o ancora Giò Di Tonno e Lola Ponce, che avevano già carriere di altro tipo alle spalle (e alle quali sono tornati), andiamo a scoprire quali sono i casi più clamorosi di vincitori di Sanremo dimenticati, per varie ragioni.

Vincitori di Sanremo dimenticati: i cantanti finiti nel dimenticatoio

Partiamo dal 1975 e da una cantante di nome Gilda, all’anagrafe Rosangela Scalabrino. Negli anni Settanta il Festival visse momenti di grave crisi. Dopo lo sfarzo del decennio precedente, le principali case discografiche entrarono in contrasto con il Comune di Sanremo, obbligando i cantanti più famosi, sotto contratto con loro, a disertare la kermesse. In questa situazione complicata, la Rai dovette fare i salti mortali per mettere in piedi uno show attrattivo, non sempre riuscendoci. In quell’anno, a trovare la vittoria fu così l’allora 24enne Gilda, semi-sconosciuta, con la sua Ragazza del Sud, prima donna a vincere con un brano scritto di suo pugno. Tra l’altro, fu il primo successo decretato dal voto da casa. Avrebbe potuto essere un trampolino, invece Gilda scelse di dedicarsi dopo poco tempo alla famiglia e alla gestione di un hotel, rimanendo dunque solo un nome nell’albo d’oro.

Quattro anni dopo, la vittoria andò alla meteora per antonomasia della storia di Sanremo, quel Mino Vergnaghi che arrivò al successo con la sua Amare. Una gioia effimera e di cortissima durata per lui. Subito dopo Sanremo la sua etichetta chiuse i battenti, e di fatto la sua carriera fu stoppata sul più bello. Ebbe ancora qualche esperienze come corista e come autore di canzoni del calibro di Diamante di Zucchero e Di sole e d’azzurro di Giorgia, prima di sparire dai radar in maniera quasi definitiva:

Meno ‘dimenticata’ rispetto agli altri artisti, ma tutto sommato poco fortunata nella sua carriera fu Tiziana Rivale. La cantante, giovane esordiente originaria di Formia, approfittò di un’edizione, quella 1983, in cui non era prevista una divisione tra Big e Nuove Proposte, e arrivò alla vittoria a sorpresa con il grande successo Sarà quel che sarà. Un boom clamoroso che trovò impreparata pure la sua casa discografica, la quale non aveva nemmeno in cantiere un album. Così, per anni la cantante ha girato il mondo interpretando quasi unicamente la sua signature song, prima di dedicarsi ad altre attività. Recentemente l’abbiamo vista a Tale e quale show.

Oltre dieci anni dopo, nel 1994, a vincere fu Aleandro Baldi. Talento toscano e cieco, come Andrea Bocelli, era stato scoperto dal grande Giancarlo Bigazzi, che era riuscito a farlo approdare sul palco dell’Ariston due anni prima tra le Nuove Proposte con Non amarmi insieme a Francesca Alotta. Tra i Big trionfò con Passerà, per poi finire nel dimenticatoio. In anni più recenti è comunque tornato a farsi sentire. Pur in tono minore, continua infatti a comporre, scrivere e dedicarsi alla musica.

E chiudiamo questa breve carrellata di vincitori di Sanremo usciti dai radar con i Jalisse. Indimenticabili, in realtà. Ancora oggi Alessandra Drusian e Fabio Ricci, che vinsero nel 1998 con Fiumi di parole, fanno parlare di sé, soprattutto nel periodo di Sanremo. Da venticinque anni provano infatti a tornare sul palco dell’Ariston, ma vengono sistematicamente esclusi. A nulla è valso per loro il quarto posto all’Eurovision e anche qualche apparizione televisiva in programmi come The Voice of Italy (dove Alessandra fu protagonista fino alle Blind Audition). Restano un caso a sé della storia del Festival.