Sarà disponibile a partire dal 1 aprile su Amazon Prime Video, distribuito da 102  Distribuition, “Sweet Country”, western ispirato a fatti realmente accaduti,  presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2017. 

1929, Australia del nord: dopo aver subito diverse angherie, il guardiano di bestiame  aborigeno Sam (Hamilton Morris) uccide il proprietario terriero bianco Harry March (John  Gibson) per autodifesa. Il momento storico però non garantisce la legittima difesa a un  aborigeno, schiavo dei bianchi, e Sam è costretto a fuggire insieme alla moglie Lizzie  (Natassia Gorey Furber). I due scappano dal plotone di ricerca guidato dal sergente  Fletcher (Bryan Brown), pronto a tutto per portarlo alla gogna, ma l’aborigeno, per  proteggere la moglie incinta dopo giorni di fuga, decide di consegnarsi alla polizia e di  affidarsi alla sentenza del giudice Taylor (Matt Day).  

Tratto dalla storia vera dell’omicidio di un bianco da parte dell’aborigeno Wilaberta Jack  (arrestato e processato negli anni Venti), Sweet Country è un western canonico che  evidenzia sfumature classiche: la frontiera, le espropriazioni di terra, la sottomissione e la  conquista di un popolo, e, infine, epici, infiniti orizzonti.  

Sweet Country – afferma il regista e direttore della fotografia Warwick Thornton – è un  western in costume con tutti gli elementi tipici del genere. Ho voluto utilizzare un genere  accessibile come il western, perché il pubblico potesse entrare nella storia e venirne  affascinato, in modo da comprendere i problemi che un popolo occupato si trova ad  affrontare. Con questo approccio immersivo, ho voluto abbattere i confini culturali per  unirci”.  

Warwick Thornton ha così ripreso il tema della condizione passata e presente degli  aborigeni australiani, cercando di rivendicare sullo schermo la storia di un popolo  sopraffatto e vinto. Inoltre, il fatto di essere un western girato da un nativo, può suscitare  particolare interesse per il punto di vista inedito e personale dello stesso ThorntonThornton riprende dunque dalla tradizione western tutti gli elementi tipici del genere: i  vasti paesaggi, la frontiera, la sottomissione di un popolo intero, lo sfruttamento  ingiustificato.  

Nel raccontare la storia Thornton fa uso di numerosi flashback e flashforward che  illustrano il futuro e ciò che il personaggio prova in quell’esatto momento, e lo fa con un  azzeccato tempismo emotivo. Aiutato dai suoi sceneggiatori, David Tranter e Steven  McGregor, il regista immerge in suoi personaggi tra lande immense e desolate, con stacchi di montaggio ellittici e inquadrature simmetriche e incorniciate, ognuna di esse è  un quadro vivente. Così “Sweet Country”, monumentale dal punto di vista visivo ed estetico, riesce nel suo tentativo di raccontare l’ipocrisia di una nazione. La fotografia è  perfetta e facilitata dalla meravigliosa catena montuosa delle MacDonnell Ranges.  

Sweet Country 

Paese Australia  

Durata 112’ 

Lingua Inglese, Arrernte  

Regia Warwick Thornton  

Cast Sam Neill, Bryan Brown, Hamilton Morris, Thomas M. Wright, Ewen Leslie, Gibson  John, Natassia Gorey-Furber, Trevon Doolan, Tremayne Doolan, Matt Day, Anni Finsterer  

Sceneggiatura David Tranter, Steven McGregor 

Fotografia Warwick Thornton, Dylan River 

Montaggio Nick Meyers 

Scenografia Tony Cronin 

Costumi Heather Wallace 

Suono David Tranter, Will Sheridan 

Effetti speciali The GingerBread Man