A TAVAGNASCO GLI EVENTI PER I TRECENTO ANNI DALLA NASCITA DI ANDREA LUIGI SERASSI, FRA I MAGGIORI ORGANARI DEL SETTECENTO.
Nel comune piemontese, nella chiesa di Santa Margherita, si trova l’organo di grandi dimensioni meglio conservato fra gli strumenti realizzati dal maestro.
Il programma
Domenica 18 maggio, alle 16, secondo concerto in cui è prevista la presentazione del primo CD inciso in Santa Margherita, con la registrazione curata dalla collana discografica Antichi Organi del Canavese, con Roberto Ricco, Adriano Giacometto e l’organista Valter Savant-Levet.
Sabato 24 maggio, dalle 8.45 alle 17.15, è atteso il convegno di studi dedicato ad Andrea Luigi Serassi. Vi parteciperanno esperti di storia dell’arte organaria, restauro, divulgazione culturale e scientifica, musicologi, organisti. Tra i relatori:
- Federico Lorenzani, presidente dell’Associazione Culturale “Giuseppe Serassi” – Istituto per la ricerca musicologica
- Andrea Carmeli, socio fondatore e vicepresidente dell’Associazione Culturale “Giuseppe Serassi” – Istituto per la ricerca musicologica
- Giosuè Berbenni, presidente onorario dell’Associazione Culturale “Giuseppe Serassi” condirettore scientifico della Collana d’arte organaria della stessa Associazione
- Adriano Giacometto, storico dell’arte organaria, fondatore e direttore artistico AOC
- Roberto Ricco, fondatore e direttore artistico AOC
- Silvio Rossini, organista, presidente AODC
- Alberto Dossena, organista, studioso di arte organaria
- Matteo Lombardi, musicologo, ricercatore e membro AODC
- Margherita Lanzini, esperta di arte organaria e divulgatrice culturale
- Paolo Cavallo, musicologo
- Filippo Arri, ricercatore e membro AODC
Per informazioni al pubblico e per iscriversi al convegno: Roberto Ricco, 335 5454623, info@antichiorganidelcanavese.it
AOC Antichi Organi del Canavese
Nel 1996, Adriano Giacometto, organologo e Roberto Ricco, tecnico del suono, su proposta della Pro Loco di Montanaro, incidono un disco con la musica suonata sull’organo di Montanaro, appena restaurato. Nasce la collana discografica Antichi Organi del Canavese: ad oggi, l’unica iniziativa editoriale che, parallelamente all’attività discografica, si occupa sistematicamente di studio e divulgazione del patrimonio organario. Antichi Organi del Canavese ha un catalogo di 49 volumi dedicati agli organi storici, a cui si aggiungono ulteriori 7 volumi che costituiscono la collana AOC Classic, dedicata a musicisti e compositori del territorio canavesano.
I cd di Antichi Organi del Canavese, editi da Edizioni Leonardi di Milano, si trovano a Roma, al Pantheon, via della Minerva 10 e on line su
www.antichiorganidelcanavese.it,
Associazione Organistica Del Canavese – ETS AODC – ETS
L’organo di Tavagnasco
Voluto fortemente dal parroco, don Giovanni Martino Balla, costò alla comunità di Tavagnasco l’importante cifra di 7500 lire, costituita, secondo quanto si racconta, dal contributo dei compaesani e dal patrimonio dello stesso Balla.
Lo strumento presenta caratteristiche innovative per il suo tempo. È stato il primo organo a due tastiere collocato nella Diocesi di Ivrea ed è considerato lo strumento dotato del maggior numero di registri e della meccanica più complessa, tra quelli esistenti, fino a tutto il XVIII secolo nell’intero territorio dello Stato Sabaudo.
Ancora oggi, l’organo stupisce per i suoi 4 corpi d’organo, le 1521 canne su 37 comandi di registrazione. Per gli storici della musica, è una testimonianza importante dell’arte organaria di Andrea Luigi Serassi. Dei circa 200 strumenti costruiti dal Serassi, infatti, poche decine di esemplari sono giunti a noi in buone condizioni e l’organo di Tavagnasco è quello che più rispecchia l’impianto originale. Basti solo dire che, ad oggi, mantiene il più alto numero di canne originali, – 1300 – cioè quelle realizzate e collocate dal Serassi nel 1787.
L’organo è stato restaurato nel 2024, grazie a un investimento di quasi 100 mila euro, con il contributo del Comune e della Parrocchia, della Cei e di benefattori locali.
Andrea Luigi Serassi
Della sua produzione si conoscono circa 200 organi, 25 dei quali collocati nel territorio dell’antico Stato Sabaudo. Proseguì il figlio Giuseppe II (1750-1817) ed ebbe grande notorietà la successiva generazione dei “Fratelli Serassi”.