Si intitola Blossom (letteralmente, sbocciare) il nuovo EP musicale del regista-musicista Michele Pastrello. Un EP totalmente strumentale, un sound che intreccia downtempo, ambient-pop e l’electroclash. Sei tracce in tutto, per quello che è un concept album contemplativo e che chiede un ascolto attento.
La prima traccia “The fall of Eve and Adam” è un incalzante intrecciarsi di pad e brass, sostenuti da una tenace base percussiva, restituendo il tono elegiaco e malinconico dell’omonimo videoclip diretto dallo stesso regista, che potete vedere qui sotto. La seconda traccia “Tears growing from our eyes” è un’orchestrazione eterea con rimandi celtici alternati a sonorità più tipicamente electroclash. Segue il brano più immediato, “Only the sweetest words remain“: un avvenente riff di chitarra sostenuto da una ostinata base ritmica downtempo. La quarta traccia è quella più accorata e meditativa, “What kind of heart doesn’t looking back“, un intrecciarsi di note di pianoforte e pad, che – con un beat lentissimo – sconfina nella kosmische musik. “The return of Boaz and Ruth” è il quinto e penultimo brano, soave e ambient-pop. Conclude l’ep “Like a feather bringing Kingdoms to their knees“, che si apre con un giro di chitarra elettrica per poi, vicendevolmente, alternarsi con una composita orchestrazione ethereal wave.
La prima traccia “The fall of Eve and Adam” è un incalzante intrecciarsi di pad e brass, sostenuti da una tenace base percussiva, restituendo il tono elegiaco e malinconico dell’omonimo videoclip diretto dallo stesso regista, che potete vedere qui sotto. La seconda traccia “Tears growing from our eyes” è un’orchestrazione eterea con rimandi celtici alternati a sonorità più tipicamente electroclash. Segue il brano più immediato, “Only the sweetest words remain“: un avvenente riff di chitarra sostenuto da una ostinata base ritmica downtempo. La quarta traccia è quella più accorata e meditativa, “What kind of heart doesn’t looking back“, un intrecciarsi di note di pianoforte e pad, che – con un beat lentissimo – sconfina nella kosmische musik. “The return of Boaz and Ruth” è il quinto e penultimo brano, soave e ambient-pop. Conclude l’ep “Like a feather bringing Kingdoms to their knees“, che si apre con un giro di chitarra elettrica per poi, vicendevolmente, alternarsi con una composita orchestrazione ethereal wave.
«Blossom per me è un ritorno alla musica che più amo – asserisce il regista/musicista – quella che permette a chi ascolta di vedersi un altri mondi, come una specie di colonna sonora versatile. E’ tutta musica creata con synth, drum machine, vocals samples e alcuni loop pre-composti: i miei riferimenti da sempre sono artisti musicali come Enigma, Ghosts of Paraguay, Moby, che poi adatto alle mie corde. Sono molto contento di questo piccolo concept album che ho realizzato.»
Il disco lo potete trovare nei più noti siti di streaming musicale oppure, ad una cifra simbolica, acquistare sul sito Bandcamp, la piattaforma dei musicisti indie. Il sito di Michele Pastrello è www.michelepastrello-sound-vision.it in cui potete imbattervi su tutti i suoi cortometraggi e la sua musica.