In libreria e negli store digitali “Tre per una. I crimini di Stuart Newell”, il nuovo romanzo della scrittrice romana Roberta Palopoli edito da Castelvecchi.
Stuart Newell uccide, con soddisfazione. Non sa porre ostacoli ai suoi desideri assassini. Viaggia, ha successo, classe, bellezza. Uccide ormai senza comprenderne il motivo, come avesse ogni giorno una missione criminale incontrollabile. Riesce ad adescare le sue vittime con stratagemmi assolutamente straordinari. Stuart però si innamora. E da quel momento il suo compito si amplifica, stimolato da un sentimento sconosciuto.
Tre per una. I crimini di Stuart Newell è un romanzo articolato che ci avvicina alla mente criminale di chi considera la sua vita ostaggio del delitto, non senza attimi di lucida umanità. Un “fashion killer”, cittadino del mondo, che infierisce con classe e vive in un universo di logico ordine.
L’INTERVISTA
Roberta parlaci del tuo amore per la scrittura: come e quando hai deciso di diventare scrittrice?
Ho avuto la passione per la lettura e la scrittura fin da bambina, ma non ho pensato a scrivere fino a pochi anni fa, per caso…fortuna volle che i miei manoscritti interessassero alla casa editrice che mi ha pubblicato, Castelvecchi.
Quali scrittori hanno ispirato il tuo percorso?
Non so dirlo con precisione, leggo libri da quando ero alle elementari; ho amato i classici, Dostoevskij in particolare, e crescendo, anche scrittori contemporanei, come Jonathan Franzen, Margaret Atwood, Joel Dicker. Sicuramente ho subito un’influenza dalle storie che ho letto, e dalle centinaia di film ( sono un’accanita amante del cinema ) che ho visto.
“Mater dolcissima” (Emersioni, 2018) è il tuo primo romanzo. Qual è stato l’input che ti ha spinta a scriverlo?
Fui colpita dal racconto di un’anziana signora che seguivo psicologicamente, e decisi di scrivere una storia, modificando naturalmente i personaggi e i luoghi. Così nacque Mater Dolcissima, un romanzo denso di emozione, malinconia, cinismo, un romanzo in cui ognuno può ritrovare parti di sè e della propria vita. Che fa riflettere sulla fragilità psicologica e sui modi che hanno i personaggi di mascherarla.
Quale messaggio vuoi trasmettere con “Tre per una. I crimini di Stuart Newell”?
In realtà scrivo per amore di raccontare, non penso mai a un preciso messaggio. Questo romanzo è più distante dalla realtà rispetto a Mater Dolcissima, il personaggio è folle, irriverente, sfrontato, anch’egli proveniente da sofferenze patite nell’infanzia e adolescenza. Lui, però, ha reagito e agito, anche se in maniera sbagliata. Amo molto Stuart. E’ bello, furbo, sensibile, ma spietato. Nonostante il suo “lavoro”, è capace di sentimenti totalizzanti, nel bene e nel male. E’ uno che ce la fa. Il lettore deve usare un briciolo di ironia cattiva, non giudicare, bensì mettersi nei suoi panni.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere la storia?
Ho impiegato circa 9/10 mesi, e prima di pubblicarlo, ho lavorato sull’editing per qualche tempo.
Qualche anticipazione per i tuoi prossimi lavori?
Ho in mente una storia, che però deve ancora prendere forma. Quando le mie storie sono pronte per essere scritte, mi capita di vederle, come se guardassi un film.