La sperimentazione della musica elettronica incontra l’eleganza senza tempo delle note classiche con il duo francese composto da Karl Soon e Thx Violin. Un mix esplosivo che ha portato i due musicisti e la loro musica in tournée nei migliori club e nei principali festival di tutto il mondo, da Tokyo a Ibiza. Due mondi musicali diversi che si incontrano così come diversi sono i percorsi artistici di Karl Soon, che ha iniziato a mixare più di 10 anni fa, e Thx Violin, che ha iniziato a suonare il violino all’età di 6 anni. Un’unione di abilità tecniche diverse accomunate da un’unica passione: fare musica, al di là dei diversi generi e stili.

Ciò che contraddistingue la loro cifra stilistica è, infatti, proprio l’universalità. “Per noi la musica è universale. Tutti gli stili di musica possono incontrarsi finché è possibile. L’incontro tra musica elettronica e violino trasmette un’emozione per noi particolare e interessante” spiega il duo. La contemporaneità si mescola con il mondo classico, sonorità afro house possono entrare in sintonia con gli accordi di violino, ed è proprio quello che accade nel nuovo album sul quale stanno attualmente lavorando, un progetto musicale ideato sia come musica da chill cocktail che da suonare nei club. A ispirare la loro ricerca un ampio spettro di artisti internazionali come Armin van Buuren, Yann Muller, David Guetta e  Lindsey Stirling, una violinista che mixa la musica elettronica con il suo violino.

Dietro questa variegata sperimentazione musicale, una rigida formazione classica, come quella di Thx Violin che prima del suo ingresso nel duo ha studiato in conservatorio: “La formazione classica presuppone un maggiore rigore su come ci si avvicina alla musica, questo è ciò che ci forma in seguito e ci permette di fare ciò che vogliamo con qualsiasi stile, un qualcosa in più per lasciar esprimere la nostra personalità” racconta Theo.

Ma come nasce un loro pezzo? L’emozione rappresenta l’elemento guida alla base della loro produzione musicale. A partire dalla prima fase di composizione fino alla struttura vera e propria di un brano che comprende ritmica, consonanze, melodie e accordi, tutto deve essere sempre in sintonia con la sensazione della musica.

Musica che per loro rappresenta prima di tutto una passione in comune, una passione che abbiamo un po’ tutti, musicisti e non, ma anche un momento di condivisione in cui ognuno riesce ad esprimere la propria autenticità. La musica diventa “un’emozione che ci può servire come strumento per ricordare momenti in particolare, è un qualcosa di profondo. Quando suoniamo sul palco, non c’è felicità più bella del vedere tutti essere connessi, lasciarsi andare e divertirsi in quel momento”.